Gli oggetti rimasti e gli acquisti documentati nei libri contabili testimoniano, dalla seconda metà del Seicento fino a metà Ottocento, un notevole consumo di materiali dalle diverse tipologie e provenienze.
Gli acquisti più importanti, per qualità e quantità, avvenivano annualmente, alla fine di luglio, in occasione della fiera franca di Senigallia e comprendevano oggetti economicamente impegnativi, come ad esempio le ceramiche di produzione marchigiana, umbra ed abruzzese.